image-807

facebook
instagram

Benvenuta nel blog delle donne ambiziose

Copyright 2020 All Right Reserved VL Project Manager

chiaroplus

150 anni fa nasceva Maria Montessori

31-08-2020 18:40

DonnAmbiziosa

Moms&Job, Bambino, Conquiste nel tempo, donne-famose, donna, donna-famosa, scuola, insegnamento, bambini, donne-forti, bambino, gioco, Maria-Montessori, Montessori, metodo,

150 anni fa nasceva Maria Montessori

Una delle prime donne a laurearsi in medicina nasceva 150 anni fa! A lei è ispirato un metodo di insegnamento per bambini

Maria Tecla Artemisia Montessori nacque a Chiaravalle (AN) il 31 agosto 1870 e nella sua vita svolse attività di educatrice, pedagogista, medico, neuropsichiatra infantile, filosofa e scienziata italiana. In Italia, fu una tra le prime donne a laurearsi nella facoltà di medicina.
Divenne famosissima nel mondo grazie al famoso metodo educativo per bambini che prese il suo nome, ovvero il “Metodo Montessori”. Questo metodo inizialmente fu utilizzato in Italia, ma a breve fu adottato in tutto il mondo, ed ancora oggi le scuole montessoriane vengono preferite ad altre.

 

Donna dalle mille doti (filosofa, pedagogista, dottoressa, designer, curatrice, progettista, femminista), attraverso il suo lavoro e i suoi testi – densi, profondi, completi, che guardano al bambino nella sua complessità e unità – Maria Montessori ispirò educatori, genitori, puericultrici, architetti, dirigenti e, naturalmente, insegnanti del nido, della scuola dell’infanzia, di quella primaria e delle scuole superiori. Il suo contributo più importante fu quello di sensibilizzare gli adulti a cambiare il proprio sguardo verso l’infanzia. Il bambino di Maria Montessori è una “persona” dotata di competenze da sviluppare in modo autonomo, che scopre sé stesso e il mondo nel proprio ambiente educativo – un ambiente preparato – attraverso l’azione, accompagnato da un adulto attento, delicato, umile, paziente, responsabile, serio, attivo e curioso.

 

Il “gioco” Montessori

Virgolettiamo il termine “gioco” perché difficilmente lo ritroverete tra le pagine dei libri di Maria Montessori. Per quale motivo? Non certo perché nel metodo Montessori i giochi non siano contemplati o perché i bambini non debbano giocare nel senso in cui tutti immaginiamo (esistono moltissimi giochi Montessori “fai da te”: giochi Montessori per il neonato, per i bimbi di 2 anni, e a salire di età), ma piuttosto perché il significato della parola “gioco” può far fraintendere l’azione del piccolo. Il termine deriva dal latino iŏcus (scherzo, burla) ma l’attività libera del bambino tutto è fuorché uno scherzo. Il bambino svolge le sue azioni con serietà: infila un bottone nella scatola per affinare la sua manualità, così come impila i cubi della “torre rosa” per sperimentare il concetto di “grande” e di “piccolo”. Attraverso l’uso delle mani il piccolo crea la sua intelligenza, tant’è che Montessori definì la mano un “organo psichico”.